Come sapete, ci sono moltissimi prodotti ed esperienze “locali” che sembrano perfette in vacanza ma sono terribili quando si torna a casa. D’istinto, mi vengono in mente i vini spagnoli, girare col borsalino in testa in Belgio, gli hot dog tedeschi (quelli che hanno la consistenza della plastica) e i camerieri tunisini in crociera (è inutile che fate finta di niente, ragazze).
Ma niente funziona così bene in vacanza e così male quando torni a casa come un’auto americana a noleggio. Chiunque abbia guidato una Mustang in America si chiederà prima o poi, “Perché diavolo non ne ho una anche a casa?” Non c’è una ragione logica, anche se con una Mustang la spesa per assicurazione e benzina (in Italia) è notevole, è altrettanto notevole il fatto che puoi comprarne una allo stesso prezzo di una Clio nuova.
Per un esborso relativamente contenuto hai accesso a quattro sedili, un tetto che si apre e si chiude elettricamente e un V6 da 4 litri che, anche se ha più o meno la stessa potenza del Lussemburgo, vi farà muovere da A a B più velocemente di quanto potreste fare con una Clio nuova. Ha anche molto più stile di una Clio nuova.
Poi però ogni volta che guido Buick e altre auto puramente americane in Italia, nella mia città, i problemi vengono a galla uno dopo l’altro.
Il primo vero problema sono i parcheggi. Non è solo questione di trovarne uno in centro o davanti al vostro pub preferito, no, sto parlando anche dei parcheggi di centri commerciali, McDonald’s, Burger King e catene internazionali. Visto che ogni singolo Burger King esistente al mondo è uguale identico ad ogni altro verrebbe da pensare che anche i posti auto lo siano. Ma non è così. Negli USA sono estremamente più grandi. Lo stesso vale per le nostre corsie, sia cittadine che autostradali.
Sapevate che in molte auto americane (Mustang inclusa) gli specchietti sono fissi e non ripiegabili? Oh beh, certo in California questo può non essere un problema ma a Firenze lo è. Lo specchietto dalla parte della strada verrà divelto di netto dal primo Cayenne guidato da qualcuno che avrebbe dovuto comprarsi una Panda e quello dalla parte del marciapiede verrà spaccato da un ubriaco che ci finisce addosso. Il punto è che si sottovaluta la contestualità. Quella bellissima ragazza belga che hai conosciuto in viaggio a Bruxelles può sembrarti perfetta mentre sei là…. prima di portarla qua e scoprire che beve solo birra e sa dire l’alfabeto ruttando.
Una volta ho guidato la Ferrari California a Milano di notte e sembrava appropriato. Mesi dopo ne ho guidata una a Quarrata e seduto sulla costosa selleria in pelle la sensazione prevalente era un leggero alone di imbarazzo. Ne avrei provato meno se fossi stato seduto su Paul Scholes. E’ semplicemente fuori luogo. Al volante di una rossa cabrio in un piccolo comune di una piccola provincia si può scoprire che l’odio non è un sentimento. E’ una sensazione tangibile al pari del caldo o del freddo.
Questo mi porta ovviamente a parlare dello Scorpioncino termosaldato, o più probabilmente incollato, ovunque sulla 500 Abarth.
La cosa che più apprezzo della filosofia Abarth è la totale follia che contraddistingue le loro auto. Sulla 500 Abarth originale il propulsore era montato posteriormente e quando gli ingegneri arrivarono alle fasi conclusive della progettazione si resero conto che con il blocco motore maggiorato rispetto all’originale, ma carrozzeria sostanzialmente invariata, non si riusciva a chiudere il portellone dietro……e la mandarono in produzione esattamente così: col portellone dietro che non si chiudeva correttamente.
Fortunatamente siamo nel 2012 e questo significa che con un Abarth 500 potrete contare sulla certezza dell’avviamento ogni mattina, non importa quanto umida o fredda sia l’aria, e potete contare sul fatto che l’auto non esploderà ogni Mercoledì solo perché le va così. E’ un’auto utilizzabile tutti i giorni, anche perché è economica. Il motore è un piccolo 1,4 litri e l’auto pesa 20 grammi quindi i consumi sono bassi a l’assicuratore sarà clemente. Costa poco per quel che offre. Con 20.000 euro scarsi avete un’auto che fa tutto. E’ pratica, è bella, è divertente e veloce ed è ben accessoriata. Non che questo sia rilevante visto che ho passato un intero weekend a chiedermi, mentre ero al volante della 500 C Bicolore, a cosa diavolo serve la radio. Non ci si stanca mai della sfiammata dello scarico in rilascio, o del rumore in accelerazione, o del brontolio a basso numero di giri.
Ma la parte migliore dell’Abarth 500 è che è perfetta in Italia. Prendetela “normale” e non cabrio. Prendetela di un colore sobrio tipo nero o bianco o il mio preferito, il grigio Campovolo (ma che razza di nome è? va beh..). Prendetela col kit Essesse ed evitate come la peste ogni tipo di adesivo. Solo, aggiungete qualunque optional concepibile per gli interni. Prendetela col cambio al volante. Prendetela come una Ferrari miniaturizzata e non come una 500 troppo costosa.
E la terrete per sempre.
Grazie a GG per l’auto, a Claudia per la collaborazione e alla Versilia per aver fornito il sole e le palme.
Testo & Foto @PrinceAle
riguardo al primo vero problema… non sono i parcheggi, sei te che non sai accostare una qualsiasi macchina al marciapiede…