Quand’è l’ultima volta che avete semplicemente preso l’auto e avete iniziato a guidare? Non per andare da qualche parte, non per qualche ragione particolare, solo per guidare. I motociclisti lo fanno di continuo quindi perché gli automobilisti no? C’è chi dirà che è dovuto al prezzo della benzina ma non è vero, anche le moto vanno a benzina. Non sarà forse che le auto non sono divertenti a sufficienza? Certo per esempio una Mercedes CLK AMG Black Series da 507 cavalli e 150.000 euro garantisce una bella fetta di emozioni, ma ho il sospetto che quest’auto sia un po’ fuori dalla portata delle tasche della maggior parte di noi.
Quindi qual è l’alternativa per chi cerca un po’ di eleganza e divertimento low cost? Beh, sono lieto di poter dire che la soluzione c’è, è Italiana e si chiama Fiat 500C. E non intendo la recente Abarth, intendo proprio la 500C standard uscita più di un anno fa.
La 500C è più cara di ben 3.500 euro, a parità di allestimento, rispetto alla 500 col tetto chiuso, ma rimane sempre una cifra abbordabile e soprattutto, a differenza della maggior parte delle auto, è perfetta così com’è. C’è tutto. Per meno di 20.000 euro avrete una macchinina leggera, scattante, con il tetto apribile, sedili in pelle e tessuto, lettore cd/mp3 con sistema bluetooth integrato, cerchi in lega e sensori di parcheggio. Non male.
Oltretutto la 500C, a parte il look vagamente retrò/moderno che funziona, ha anche il fattore “sguardo”. E’ una prerogativa delle piccole auto un po’ “fighettine”, tutti si girano a guardarla.
E’ buffa e carina. Quel genere di auto che le donne comprano perché quando ne vedono una fanno “oooh” e fanno gli occhi da cerbiatto. Il che ci porta al secondo motivo per cui la C merita attenzione: piace alle donne. Alla maggior parte, se non altro. E’ un accessorio, oltre che un mezzo di trasporto.
Certo, se siete uomini e state pensando di comprarvela, dovreste fare molta attenzione alla scelta dei colori. Ad esempio sconsiglierei l’azzurro per la carrozzeria. O il rosso. O il bianco. O anche l’argento e il bianco perla.
La 500C è piccola esternamente ma lo spazio nell’abitacolo non manca, certamente non è un’ammiraglia e non le si può chiedere di portare a spasso quattro persone di statura medio – alta e bagagli al seguito, ma è comunque più spaziosa della rivale Mini, nonostante le dimensioni siano più contenute.
L’abitacolo è ben curato e allegro, alcune plastiche sono un po’ economiche ma non stonano. E’ tutto molto intuitivo, i comandi al volante (di serie) sono pratici e facili da usare, il cambio è molto morbido e la leva è in alto. Aiutano nel traffico. Il sistema bluetooth funziona così così ma non è troppo idiota. Sistemi di questo tipo tendono a essere stupidi, sbagliano sempre i numeri quando provate a fare una chiamata, effettuano chiamate senza il vostro consenso, si spengono da soli quando lo credono giusto, etc. questo invece è relativamente intelligente, fa le cose come dite voi, con un po’ di pazienza. Anche se è bene essere onesti: prendere il telefono, premere un tasto e chiamare e comunque più immediato che seguire la voce guida del Bluetooth, e io continuo a ritenere questi accessori ridondanti. Proseguendo con l’abitacolo troviamo un climatizzatore automatico piuttosto efficiente e una radio con lettore cd/mp3 che..beh, legge cd e file mp3. I sedili contenitivi ma non molto comodi, e i poggiatesta sono duri come l’acciaio temprato e non riesco a capire perché qualcuno alla Fiat debba pensare che sia una buona idea farli così.
L’insonorizzazione non è granché nemmeno a capote chiusa e si avvertono alcuni scricchiolii provenienti dalle porte e dagli specchietti laterali, soprattutto nelle strade non perfettamente lisce. Anche se la capote è completamente apribile elettricamente, la 500C non è una vera e propria decappottabile, le arcate del tetto non sono state tolte per non compromettere troppo la struttura dell’auto. E’ bene spiegare che generalmente una cabrio è più pesante rispetto alla relativa coupé o berlina. Questo succede perché togliendo il tetto diminuisce fortemente la rigidità del telaio, e per sopperire alla mancanza di tetto, arcate e montanti posteriori è necessario rinforzarlo, questo comporta un aumento di peso, che comporta un peggioramento di tenuta di strada, frenata, consumi e prestazioni. Aggiungere 100 kg su una Lamborghini da oltre 500 cv è un conto, aggiungere 100 kg su una piccola citycar da 60 cavalli è tutta un’altra cosa. Per evitare di dover appesantire troppo la macchina hanno optato per questo sistema di apertura. Alla Fiat mi hanno spiegato che il meccanismo è complicato e che viene fatto “praticamente a mano”.
Il risultato è che le caratteristiche di guida sono praticamente uguali a quelle della Fiat 500 standard. Sterzo morbido ma preciso, sospensioni comode, agilità tra le curve e nel traffico e anche se ovviamente non si può pretendere che si comporti come una macchina da corsa, l’handling è comunque convincente.
La 500C è grandiosa. Non ti stampa un ghigno in faccia. Le supercar sono indomabili, intrattabili, esagerate, casiniste. Avessero la capacità di parola passerebbero le giornate a gridare. La piccola Fiat non ne ha bisogno.
Pensate a una supercar come a Cameron Diaz. Sempre sexy e ammiccante. Sempre lo sguardo da pantera. La 500C invece è Melita Toniolo, non è perfetta, è sproporzionata, ha un sorriso buffo, non è troppo alta e ha anche il naso a patata, ma vi piace lo stesso. Ecco cos’è quest’auto. La 500C è una super (mini) car con il naso a patata. E vi farà sempre sorridere.
LA 500 è SEMPRE STATA UN MITO ANCHE HAI MIEI TEMPI 🙂
….direi una definizione più che azzeccata…