F1 2016: SPA-Francorchamps

Riprendiamo l’azione da dove l’avevamo lasciata. Come per altro facciamo spesso. Il GP del Belgio, nel leggendario circuito di Spa-Francorchamps, riapre la stagione di F1 dopo la pausa estiva, che avrà senz’altro fatto piacere ai numerosi detrattori di uno sport di cui altri sentono la mancanza come l’aria.

La Formula 1 è tornata e il Grand Prix Belga ha regalato un po’ di divertimento, anche per merito, paradossalmente, di regolamenti* un po’ assurdi che non hanno impedito al solito infuriato Hamilton (nel senso che va come una furia) di rimontare dall’ultima fila a un ottimo terzo posto che lo tiene saldo al comando del mondiale, anche se con un margine ridotto vista la vittoria di Rosberg.

Rosberg che vince, convince, in una gara gestita in scioltezza dopo essere partito dall’ennesima Pole (sono adesso ben 28). Sale a quota 20 GP vinti in carriera con un record agro-dolce: nessun pilota che non sia stato campione del mondo ha vinto così tanti GP. Prende il premio, ringrazia la squadra, si congratula con Hamilton per la rimonta, e si congratula col pubblico che però lo fischia.

Eh già, perché gli spettatori (inclusi gli oltre 30.000 giunti dalla vicina Olanda, incredibile) avrebbero preferito veder trionfare Verstappen (solo 11°), il giovanissimo fenomeno in forza alla Red Bull che, va detto, meriterebbe forse un po’ di reprimenda perché all’infinito talento e la freddezza da pilota navigato, aggiunge una costante irruenza verso tutto e tutti che forse andrebbe non diciamo limitata ma se non altro controllata.

Il controllo è quel che manca in Ferrari. Non si sa se si va, e se si va non si sa come e dove. “Gambero rosso”, spiace ma l’appellativo sembra sempre più adeguato per una rossa che perde da Mercedes e Red Bull, e oggi anche da Force India e in parte da Williams e McLaren-Honda, con Vettel solo 6° (4° e 5° posto per Hulkenberg e Perez), e Raikkonen che arriva dietro Alonso (7° dopo essere partito in ultima fila) e al conterraneo Bottas.

Il buon Bottas, volto levigato, capelli biondissimi e una doppia T nel nome (Valtteri) che festeggia tre volte. Rinnovo con Williams, buona posizione all’arrivo e il suo 27° compleanno.

Altro? C’è Kvyat, col morale ancora a terra per essere stato “retrocesso” in Toro Rosso che arriva davanti a Sainz… ritirato, e c’è Magnussen. Incidente spaventoso e, a quanto pare, un graffietto sulla caviglia. Magari i regolamenti annoiano un po’, ma con un incidente così anche solo 20 anni fa…

Ci rivediamo a Monza, finalmente, il GP d’Italia. Con Ecclestone che vuole solo i soldi, Monza che non vuole che il GP vada a finire a Imola e molti tifosi Italiani che probabilmente vorrebbero il GP d’Italia a Monza, o Imola, o al Mugello, o al Sagittario di Latina se serve. Purché rimanga in calendario.

Be’, buon campionato di F1 a tutti.


* è vero che i regolamenti sono un po’ assurdi e in alcuni casi limitano lo spettacolo, ma è anche vero che prima delle norma sui motori utilizzabili, le scuderie ne usavano 60-80 ogni stagione, non era pensabile continuare così. Magari in futuro troveranno una soluzione migliore


testo: Alessandro Renesis

foto: getty

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