Tesla Roadster Parte II – Milano

Essenzialmente ci sono due cose capaci di farmi programmare una sveglia alle 6 di mattina, fare colazione in fretta, vestirmi e partire alle 7 di mattina quando tutti gli altri dormono. Una bella ragazza o una bella auto. Stamattina non c’è una bella ragazza ad aspettarmi in auto, c’è Gianfranco. Il mio amico/cameraman/co-tester/fotografo e per oggi collega con la sua Abarth 500C nuova di zecca.

La colonna sonora, come da migliore tradizione nei viaggi di questo genere…non c’è. Niente radio, niente CD, si parla. E visto che stiamo affrontando un viaggio relativamente noioso, costellato da tediose miglia autostradali, caffè per lui ( io non ne bevo), litri d’acqua (il dottore dice che bevo poco) per me e immancabili tutor a farci compagnia sul tratto Bologna-Milano solo per andare a guidare un’auto verde, è ovvio che non possiamo che parlare di auto. Questo significa commenti sulle auto che passano prima di tutto.

Una C6 Citroën. “Orrenda” dice Gianfranco. Una Chevrolet Captiva, altrettanto orrenda. Mercedes Classe S 63 AMG, quando aveva ancora lo sprecone, inutile e stupido (ma adorato) 6,3 litri aspirato.

All’altezza di Reggio Emilia abbiamo stabilito, con una certa decisione e dopo aver parlato (non poco) anche di donne, che l’auto perfetta è sempre e comunque a trazione posteriore, preferibilmente spider/cabrio (rigorosamente soft top), leggera, possibilmente con motore aspirato (questa è una mia opinione) e per l’amor del cielo che il motore sia centrale.

Pensa un po’, abbiamo scoperto l’America.

La Tesla è un’azienda seria e accogliente. E questo è un particolare che apprezzo enormemente. Veniamo accolti al Novotel di Milano Linate con pasticcini e caffè. Mi butto sui pasticcini e declino il caffè, mentre ci vengono spiegate alcune specifiche dell’auto.

Sono ansioso di guidare la Tesla di nuovo, ma soprattutto sono ansioso di vedere la faccia di Gianfranco. Ce ne sono due disponibili. Una targata GB (ma con guida a sinistra) di colore blu elettrico (più o meno) e una verde Lightning Green targata Principato di Monaco. Voglio quella verde. Assolutamente.

Non mi soffermo a parlare della Tesla perchè l’ho già fatto, sia la prima volta che l’ho guidata in UK sia nel pezzo a cui vi rimando qua sotto (vedere link) su duemotori.com

Vi dico una cosa però, anche qui ben consapevole di ripetermi. Guidare una Tesla è un’esperienza memorabile. E non sto parlando solo di auto e automobilismo. E’ un’esperienza di vita.

http://www.duemotori.com/news/test_auto/36676_Abbiamo_guidato_lauto_sportiva_del_futuro_Tesla_Roadster_Sport.php?page=1

Si ringrazia per la professionalità e cordialità Jean Marc Tamburrini e i Tesla Store di Milano e di Montecarlo (Principato di Monaco) per averci messo a disposizione l’auto.

http://www.teslamotors.com/milan

http://www.teslamotors.com/monaco

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