In Bruges (& Bruxelles)

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Il piatto tipico Belga sono le patatine fritte. Interpellate un Belga qualunque e vi risponderà, “Abbiamo anche patatine fritte e cozze”. Poi passerà al dolce, dicendovi che il cioccolato Belga è eccezionale. Vero. Ma anche quello Svizzero lo è. O quello Austriaco. O quello Danese. O quello Italiano se è per questo. Poi, più o meno verso sera, sarete stanchi di sentirvi dire che il Belgio è la patria dei Puffi e che il loro cioccolato è eccellente, così come le patatine fritte. Vantarsi di avere le patatine fritte come piatto tipico è come vantarsi di avere un bel set di mazze da golf. A quel punto, il vostro nuovo amico Belga vi porterà al Delirium Cafe. Dove avrete l’occasione di assaggiare la birra più buona del mondo. E qui non sto scherzando, la lista è infinita e c’è davvero solo l’imbarazzo della scelta.

Si dice che non succeda granché in Belgio. Si dice che sia un paese un po’ noioso. Non è vero. Sapete per esempio che il film In Bruges, con Colin Farrell, è ambientato a Bruges? E sapevate che il Belgio ha la rete autostradale meglio illuminata del mondo? Mica roba da poco. Detto questo per una volta non sto per dirvi di come abbia solcato qualche deserto con una decappottabile argentea, non sto per raccontarvi di come abbia controllato una derapata nella notte illuminata dalle luci di Bruxelles. Niente di tutto questo. L’unico mezzo di cui ho intenzione di parlare per oggi è la bicicletta. Normalmente, non ho tanta simpatia per i mezzi di trasporto che non sono un’auto. Sì, apprezzo molto l’aereo, anche se odio la burocrazia aeroportuale, mi piacciono le navi e le barche, ma odio i treni e ancora di più gli autobus. Ma la bicicletta? La bicicletta potrebbe essere il mezzo di trasporto definitivo visto che non si rompe mai, non è soggetta a una nessuna restrizione di nessun tipo, non consuma nessun tipo di carburante e si può parcheggiare ovunque. Devo ammettere che passeggiando con la “mia” bici un po’ scassata ho provato un vago senso di superiorità e pena per quei poveri disgraziati bloccati nel traffico.

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La differenza sta nel fatto che quando affronto uno di questi viaggi con un’auto posso parlare di quanto sia bella o della velocità massima o della qualità costruttiva, mentre invece beh, questa è solo una bicicletta, quindi passiamo alla città.

Bruxelles (1 milione e 100 mila abitanti circa) è la capitale del Belgio ed è considerata, praticamente all’unanimità, la capitale dell’Unione Europea. Ci sono due buoni ragioni per questo. La prima è che i gruppi parlamentari e le commissioni del Parlamento Europeo (pur avendo sede a Strasburgo) si trovano qui, la seconda è che la posizione è ottima. Nel raggio di un paio di centinaia di chilometri ci sono Olanda, Gran Bretagna (passando dalla Manica), Francia, Lussemburgo e Germania. Non male. Bruxelles è una città piuttosto cosmopolita. Probabilmente questo è dovuto anche al fatto che il Belgio è diviso a metà all’interno, tra Fiamminghi, persone di origine olandese, persone di origine francese e persone di origine tedesca. Addirittura ci sono le municipalità di Baarle-Hertog e Baarle-Nassau, che fondamentalmente sono la stessa cittadina, esattamente divise tra Belgio e Olanda. Una rivista inglese una volta ha intervistato un po’ di persone del posto e una di queste ha raccontato di avere il giardino per metà su suolo belga e per l’altra metà su suolo olandese. E’ una città abbastanza viva ma io non la definirei bella. Divertente, magari. Interessante. Inusuale. Ma non bella. Ci sono un po’ di monumenti a Bruxelles, ma secondo me nessuno di questi è abbastanza importante da essere degno di particolare attenzione. C’è il Manneken Pis, una statua di bronzo a forma di bimbo che fa la pipì. Brutto. C’è la Grand Place di Bruxelles, che di sera si riempie di ragazzi ubriachi. Poco affascinante. La Cattedrale Gotica. Molto bella, ma il Duomo di Milano, ad esempio, lo è di più. In effetti credo che, a parte la birra e i parchi che sono carini, la cosa migliore di Bruxelles sia…Bruges.

Che è un’altra città e non c’entra niente con Bruxelles.

Non so se avete mai visto il film In Bruges, con Colin Farrell. Racconta la storia (fittizia) di due assassini di professione che vengono spediti in “esilio” chiarificatore e temporaneo a Bruges, in Belgio, perché uno dei due (Colin Farrell) ha accidentalmente ucciso, al primo incarico, un bambino. Vi consiglio di guardarlo e non dico altro perché non voglio rovinarvi la trama, ma uno dei temi portanti e costanti del film è l’opinione dei due protagonisti riguardo a Bruges. Uno la trova orrenda, noiosa, grigia e stupida, mentre l’altro l’adora. Vorrei poter dire che sono d’accordo col personaggio di Colin Farrell che la odia. Vorrei poter dire che è brutta, fredda come il metallo, inutile. Vorrei potermela prendere con i turisti americani che con cioccolaterie e ristoranti più che decenti si ostinano a mangiare nel McDonald’s in piazza, vorrei prendermela con il comune di Bruges che ha avuto la splendida idea di addobbare la piazza principale con impalcature e palchi e schifezze varie per rovinarla. Ma non posso. Bruges è piccola, compatta, piena di canali che ricordano Venezia e per organizzazione dei ristoranti e dei negozi, per concentrazione di attività e locali tutti intorno a poche strade e una piazza, e per lo stile della pavimentazione e degli edifici mi ha fatto venire in mente un paesino in Toscana, tipo Volterra o San Gimignano. E questo è un gran complimento.

Ora alcuni potrebbero farsi una domanda, però. Lo dico perché anch’io me lo sono chiesto. Con i panorami che ci sono in Francia, il mare della Spagna, le grandi città tedesche e i castelli in Austria, perché mai dovreste scegliere di andare proprio in Belgio? La risposta è semplice: probabilmente non dovreste.

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2 risposte a "In Bruges (& Bruxelles)"

  1. Totalmente in disaccordo con te. Certo Bruxelles non sarà la prima scelta di un turista, ma è un’ottima città da e per vivere. Da quello che scrivi mi sembra che tu l’abbia vissuta in maniera piuttosto superficiale, soprattutto se nomini il Delirium e non il Moedere Lambic, vera chicca per gli appassionati di birra. Inoltre è vero che i Belgi sono inspiegabilmente fieri delle loro patatine fritte, ma non sono di certo la loro unica specialità. Mai mangiata una carbonnade flamande? La città poi è piena di pub, baretti e caffè ottimi sia se si è in compagnia, sia se si vuole stare da soli, magari per lavorare al computer, leggere, scrivere o disegnare. Sulla statua del ragazzino che piscia sono d’accordo con te, è piuttosto brutta. Ma dire che la Grand Place è poco affascinante (e piena di ragazzi ubriachi) è veramente una stupidaggine. Ce ne sono di cose che hai omesso, il che mi fa pensare che di certo non hai vissuto qui.
    Per descrivere una città devi prima conoscerla davvero 😉

    1. la bellezza delle opinioni. tutti possono averne una ed è modificabile. avendo visitato ogni singola capitale dell’Unione Europea eccetto Lisbona e Atene posso dire che Bruxelles è in fondo, appena sotto Bucarest 😉

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