Ogni casa automobilistica ha una specifica clientela tipo che va per la maggiore.
L’Audi fa auto per rappresentanti, la BMW fa auto per sportivi, la FIAT fa auto per la famiglia e la Jeep fa auto per persone che sparano con fucili a canne mozze.
Poi c’è la Mercedes che fa auto per qualunque essere umano di qualunque genere, razza o sesso mai esistito e che mai esisterà.
Lo stesso si può dire per la Ford con la Focus.
Il problema delle auto che hanno un’infinita varietà di motorizzazioni è che in fin dei conti solo due fra tutte queste sono davvero utili: il diesel di medio livello (grosso modo dai 120 ai 180 cavalli) e il più potente tra i benzina.
Nel caso della Focus quindi ci sono due scelte: il diesel da 136 cv e la RS500, l’assolutamente fuori di testa turbo benzina da 350 cv con trazione anteriore.
Ecco perché sono rimasto un po’ deluso quando sono arrivato all’aeroporto di Stansted. Mi era stata promessa una brillante e divertente Ford nuova Fiesta e invece mi sono ritrovato una Ford Focus 1,6 litri benzina da 101 cavalli.
L’auto più noiosa che abbia mai guidato.
101 cavalli sono troppo pochi in confronto al peso e siccome ha un piccolo motore a benzina senza turbo, il risultato è che l’auto è lenta e priva di coppia, ma nonostante questo consuma quanto un 3,0 litri.
Amo guidare e amo le macchine. E questo s’era capito. Ma onestamente e sinceramente e imparzialmente penso davvero che l’unico modo di muoversi decentemente in viaggio sia l’auto. Odio i mezzi pubblici; costantemente in ritardo, incredibilmente cari, non siete voi a decidere dove andare e vi ritrovate inevitabilmente sempre vicino a qualcuno che non si è lavato negli ultimi 15 anni.
L’auto invece rappresenta la vostra libertà. State guidando e dall’altra parte della strada notate un ristorante carino dove vorreste fermarvi. Nessun problema, inversione a U, parcheggio e ci siete. State andando verso Brighton da Londra e vi va di fermarvi in un paesino che si chiama Caterham. Nessun problema.
Detto questo, purtroppo, se non vi portate la vostra auto da casa, noleggiarla, per quanto divertente, può essere irritante.
Vi presentate al bancone dell’agenzia di autonoleggio, parlate ad una signora generalmente grassa e strabica che vi chiede la patente, che poi perde, digita per 16 ore QUALCOSA sul computer, poi vi rende la patente sbagliata, poi quella giusta quando le fate notare l’errore, e successivamente vi indica un parcheggio dove la vostra auto non c’è.
Ma i viaggi on the road hanno il loro fascino, per cui vale la pena rischiare di diventar matti per potersi godere le strade, i laghi, il mare o quel che diavolo vi pare, quando vi pare, coi vostri orari e a modo vostro.
Ecco perché ho glissato sulla pochezza dell’auto, ho preso posto sul sedile e ho semplicemente impostato il navigatore mentale su Brighton. Che dicono sia la città più gay dell’Inghilterra.
Abituati a guidare in Italia, dalla parte giusta della strada, tutti noi tendiamo a pensare che la più grossa difficoltà nella guida nel Regno Unito sia il fatto che si guida dalla parte sbagliata dell’auto e della strada. Non lo è. Dopo meno di trenta secondi ci si è già fatto l’abitudine. Il più grosso problema è la situazione nelle strade e del codice della strada. Non so se avete mai provato a guidare da Trafalgar Square a Harrods nel centro di Londra.
A piedi? Come bere un bicchiere d’acqua, distanza minima, dieci minuti e ci siete. In auto? 1.110 minuti e ci siete. E non si tratta solo del traffico, si tratta anche dei semafori, uno ogni trenta metri. E dell’assoluta impossibilità di tornare indietro da dove siete venuti. L’unico modo per farlo è arrivare in fondo alla città e poi rientrarci nella direzione opposta.
E non pensate che in autostrada le cose siano più rosee. Oltre ai soliti limiti di velocità assurdi (115 su una strada a tre corsie per senso di marcia) e ai soliti tir che fanno 81 km/h che sorpassano tir che fanno 80 km/h, ci sono chilometri e chilometri di “lavori in corso” dove in realtà non c’è nessuno a lavorare. E spesso lunghi tratti di strada o intere carreggiate sono state chiuse probabilmente perché a qualcuno è caduto uno specchietto.
Comunque dopo una delle esperienze di guida più miserabili di tutte, ovvero attraversare Londra e arrivare a Brighton, la situazione migliora quando ci si arriva davvero a Brighton.
Questo perché parcheggiate l’auto e vi fate una bella passeggiata a piedi.
Brighton è una cittadina piuttosto benestante sul Canale della Manica. A circa 70 miglia oltre il mare c’è la Francia.
Se vi piacciono le città marittime, passeggiate piene di gelatai, hotel con vista sul mare, bar e ristoranti sulla spiaggia, allora vi piacerà anche Brighton.
Vi consiglio di andarci, il tempo è generalmente mite e soleggiato, soprattutto se si considera che siamo comunque in Gran Bretagna.
C’è una bella atmosfera. E se si è disposti a passare sopra la cucina un po’ così (il fritto misto, come consistenza, ricorda vagamente le caramelle gommose che si vendono al cinema) Brighton rappresenta una seria e credibile alternativa alle varie Cannes, Nizza, Versilia, Riviera Adriatica, etc.
Quindi:
Com’è Brighton? Carina, costosa e soleggiata.
Com’era l’auto? ……
…Beh….Sono quasi sicuro che avesse quattro ruote. Ma non potrei giurarci.