Se l’auto fosse stata inventata oggi, nessun governo permetterebbe a persone normali di guidarla, rimarrebbe un privilegio per i presidenti e le forze armate.
Fortunatamente però, l’auto è stata creata molto tempo fa quando i bambini di Reggio Emilia e Bristol nascevano ancora con una sola testa invece che due. E quando Spagna e Francia erano ancora un blocco di ghiaccio uniforme invece che quell’ammasso di verde, mare, montagne, laghetti e belle ragazze che sono oggi.
Per colpa del surriscaldamento globale. Ovviamente.
Per cui fino ad ora abbiamo potuto goderci motori sovralimentati, consumi alti, enormi v8, v10, w12 alimentati a delfini e criceti a cubetti. Abbiamo potuto goderci accelerazioni da 0-100 più veloci di quanto ci metta un giornalista sportivo a toppare un pronostico. Quindi molto veloci.
Ma il futuro dei mezzi di trasporto, purtroppo, non avrà granché a che fare con l’auto, o almeno non con l’auto così come la conosciamo. Posso esserne certo.
L’autovettura, intesa come un quotidiano dispendio di carburante, fra non molto non esisterà più.
Il concetto di aprire una portiera, salire in auto, sentire il motore ruggire e schizzare via col vento fra i capelli, cambierà.
Prima o poi, purtroppo, il partito de “la velocità uccide” l’avrà vinta e avremo auto telecomandate dai satelliti, per portarci dove noi vogliamo andare.
Già adesso la Mercedes monta dei sistemi elettronici che fanno sì che l’auto freni da sola.
Ci sarà una soluzione alternativa perchè comunque inevitabilmente il petrolio dovrà essere sostituito con qualcosa di meglio. Ovviamente le auto non spariranno del tutto. Così come anche adesso ci sono moltissime persone che posseggono vecchissime auto non più funzionanti, incredibilmente inaffidabili, poco sicure e inquinanti, così nel futuro ci saranno molte persone che mentre guideranno ogni giorno il loro scooter volante elettrico ibrido alimentato a carote, conserveranno gelosamente in garage una Ferrari 458 Italia, oppure una Lambo Gallardo, o semplicemente una Fiat 500 come ricordo dei bei tempi della benzina che furono. Sporchi, oleosi e rumorosi.
Ma questo ve lo posso garantire, comunque vada a finire, il futuro non vedrà auto a benzina. Le soluzioni?
Al momento ce ne sono due futuribili e probabili:
elettrico; ma le auto elettriche funzionano tramite utilizzo di freni, ricarica via corrente, etc etc. quindi si torna lì: hanno bisogno di petrolio.
E idrogeno. L’idrogeno è la teoria che piace di più, idealmente, a tutti. Un’auto a idrogeno è costosa da realizzare, ma offre potenzialmente tutti i vantaggi dell’auto così com’è oggi (alla pompa invece che di benzina si potrà fare il pieno di idrogeno) senza nessuna delle noie. Perchè l’idrogeno è il gas più abbondante dell’Universo e perchè le uniche emissioni prodotte da un’auto a idrogeno sono composte da H2O. Acqua.
C’è da dire che nessuno ha messo a fuoco un dato di fatto.
Al momento esistono circa 600 milioni di auto in tutto il mondo che equivalgono a 600 milioni di emissioni di gas nocivi. Brutto, vero?
Ma con tutto questo parlare di surriscaldamento globale, iceberg che si sciolgono e livello del mare che si alza, nessuno ha pensato a cosa vorrebbero dire 600 milioni di veicoli che emettono acqua.
Nessuno, tranne Jeremy Clarkson, ha tirato fuori questo punto.
Probabilmente perchè non è importante.
Il problema non sta nel fatto che il nostro pianeta, secondo fonti attendibili, esploderà nei prossimi dieci anni. E non sta nemmeno nel fatto che, e a quanto ci dicono possiamo starne certi, gli orsi polari si scioglieranno diventando neve, e la neve diventerà acqua. E l’Italia sarà sommersa.
L’auto rappresenta una nostra grande libertà. Avete visto “Io, Robot” con Will Smith? Vi piacerebbe vivere in un mondo così?
A me no.
E questo mi porta a un mezzo di trasporto personale, che non è un’auto:
la bicicletta di Fendi.
Tempo fa ho avuto una discussione con una mia amica che, ovviamente, la adora. Dice che è bella, che non ha importanza se è poco pratica e che non posso capire. E infatti non ho capito.
Non m’interessa se come optional sono presenti navigatore satellitare e borse di pelle di rana.
Per un prezzo tra i 5.900 ai 9.500 dollari preferirei assoldare un assassino per uccidere chi l’ha inventata, senza contare che è abbastanza brutta. In effetti è così brutta che preferirei guardare un babbuino, a pensarci bene preferirei guardare il sedere di un babbuino.
Poi però ho cambiato idea.
Sì, penso ancora che sia inutile, stupida, sbagliata, brutta, troppo costosa, pensata da gente che ha rapporti sessuali con specie protette per gente che non ha rapporti sessuali di nessun tipo. Ma capisco PERCHE’ esiste. E in una maniera un po’ contorta penso che sia un gran bene che esista.
Se avete bisogno di una bicicletta, avete bisogno di comprarne una che costa seimila dollari, con navigatore satellitare e borse in pelle? No.
Allo stesso modo in cui se avete bisogno di un’auto non vi viene l’istinto di comprarne una che costa 1,2 MILIONI di euro, ha due posti, una carrozzeria interamente in fibra di carbonio, un abitacolo dal quale è impossibile guardare fuori, niente bagagliaio, freni carboceramici che, da soli, costano più di quello che vi serve per una Mini ben accessoriata e un v12 da 6 litri e 750 cavalli.
Questo è il motivo per cui la Pagani Zonda R e la bicicletta di Fendi si assomigliano. E il motivo per cui dovremmo essere grati che esistano.
Delimitano la linea tra quello di cui hai bisogno e quello che vuoi.
E se ecoambientalisti e “teste di lattuga”, come le chiamo io, l’avranno vinta, avremo solo auto, e più in generale cose, che ci servono. Non che vogliamo.
Voglio riservarmi il diritto di montare su una Zonda o una Viper e attraversare un tunnel autostradale a 200 all’ora, non voglio trovarmi a leggere il Sole 24ore mentre la mia auto verde e tonda si guida da sola.
Quindi se vi piace la vita e il pianeta così come sono, compratevi la bicicletta di Fendi, e una Pagani Zonda R.
Sulla bicicletta di Fendi non ci penso nemmeno lontanamente ma se qualcuno mi da i soldi necessari per una Zonda R sarò ben felice di procedere con l’acquisto!!
Per quanto riguarda le ECO-auto non sono altro che un mezzo per inquinare di meno durante il normale uso quotidiano e “risparmiare” la benzina/gasolio (quindi il petrolio) per farle muovere ma esse non sono che il primo passo, se non forse un mezzo passo verso un uso limitato del petrolio poichè la nostra intera società si basa su questo cambustibile fossile e senza di esso si fermerebbe tutto.
Le auto elettriche, ad idrogeno, a pannelli solari, a lattuga, a carote o a qualsiasi altro combustibile alternativo saranno sempre e comunque prodotte con l’usilio del petrolio.
la vera sfida non è farle andare a idrogeno o a corrente ma eliminare il petrolio come materia prima per la produzione di altre materie come la plastica che riveste ogni cosa che ci circonda.. e questa è una strada ancora molto mooolto lunga!
Senza contare che l’idrogeno è il gas più abbondante nell’universo ma bisogna estrarlo, al pari del petrolio; questo lo rende costoso. E sarà per questo il possibile “petrolio del futuro”…un futuro che però è,come ho detto sopra, lontanuccio.