Airdrop, il sistema rapido di trasferimento file inventato da Apple, è adesso disponibile anche per Android, e vice versa.
È un po’ più complessa da spiegare di così, ma fondamentalmente è questo il fulcro della questione.
Per adesso questo vale solo per prodotti Apple e Pixel 10, ma presto ogni dispositivo Apple sarà pienamente compatibile con ogni dispositivo Android e Microsoft.
E, curiosamente, siamo arrivati qui grazie (o per colpa, scegliete voi) dell’Unione Europea.

Come funziona Airdrop, e perché è molto meglio di WhatsApp per condividere file
Apple e Google (e quindi Android) fanno finta di odiarsi, ma in realtà si copiano in continuazione, e soprattutto si sfruttano (e pagano) in continuazione.
Apple, è il segreto di Pulcinella, sta lavorando sottobanco a una sorta di partnership con Google Gemini per migliorare Siri, e nel frattempo Google (questo invece è ufficiale, non una voce di corridoio né un segreto) paga Apple miliardi di dollari ogni anno – da anni – per far sì che Apple tenga Google come motore di ricerca standard su Safari.
E adesso i due collaborano per Airdrop e Quick Share.

Airdrop e Quick Share sono due sistemi inventati rispettivamente da Apple e Google per condividere file in maniera rapida.
Hanno diversi vantaggi rispetto ad esempio WhatsApp.
Prima di tutto la sicurezza, perché questi sistemi sfruttano la rete WiFi e Bluetooth ma senza necessità di usare internet e terze parti, il che riduce le possibilità che il file trasferito sia ‘carpito’ da altri utenti e/o aziende.
È anche molto più veloce ed efficiente.
Con Airdrop, si possono scambiare file in pochi secondi, e questo vale per una singola immagine così come vale per 10 video, e la qualità rimane quella originale.
Cosa che invece non avviene con altri sistemi perché WhatsApp (ma anche Instagram, Telegram, etc) comprimono i file e quindi si perde la qualità.

Tutto nasce da una decisione dell’Unione Europea
Senza entrare in dettagli tecnici o politici, l’Unione Europea, tramite il Digital Services Act (DSA), ha ‘costretto’ Apple a usare un protocollo più aperto per Airdrop, il che incidentalmente lo rende molto simile a quello che Google usava già per Quick Share.
Tradotto, Airdrop e Quick Share sono adesso compatibili.
Per adesso Android sta testando questa funzionalità solo su Pixel 10, ma prima o poi si estenderà a tutti gli altri prodotti.
