
Con due prototipi svelati nel 2018, Byton voleva spaccare il mondo delle elettriche ma, come tanti altri marchi equivalenti, è rimasto vittima di una combinazione di pessimo tempismo e tecnologia acerba.
Nel 2018, Byton lanciò due prototipi K-Byte e M-Byte, entrambi elettrici, entrambi con motore sincrono, con potenze variabili dai 270 ai 400 cavalli.
I prototipi Byton erano anche dotati di un display gigantesco che percorreva tutta l’ampiezza del cruscotto e offriva una combinazione di funzionalità, infotainment, e anche LiDAR e radar con visore termico.
Poi andò tutto storto
Il problema di Byton è che, come molti altri brand equivalenti, ha sottovalutato due fattori.
Primo, è mediamente facile costruire un prototipo, ma è molto difficile metterlo su strada e metterlo in produzione, perché servono ingegneri molto capaci, e soprattutto servono soldi.
Il che ci porta al secondo problema – il vil danaro – appunto.


Byton è stata anche vittima del proprio pessimo tempismo.
Oggi la Cina domina il mercato delle elettriche, ma nel 2018 non era così.
Quindi, complice il fatto che l’azienda era per metà tedesca, l’aiuto offerto dalle aziende facenti capo allo stato cinese fu un po’ tiepidino, e non bastò a salvare il brand.

Una risposta a "Byton, defunto marchio sino-tedesco che voleva cambiare le elettriche"