
È in arrivo su Netflix la quinta e ultima stagione di Stranger Things, una serie iniziata che sembra iniziata una vita fa ma ha in realtà meno di 10 anni vita e solo 34 episodi finora.
Ma si tratta senza dubbio di una delle serie televisive di maggior successo degli ultimi anni, e infatti la produzione ha deciso (almeno per ora) di non rovinarla allungandola oltre la sua naturale progressione.
La quinta stagione, quindi, sarà l’ultima.
Divisa in due parti, la prima parte arriva il 27 novembre, mentre la seconda debutta il 26 dicembre.
L’ossessione con il numero di episodi a volte fa danni
Le serie TV di grande successo che hanno messo insieme 10 o più stagioni senza rovinarsi sono relativamente pochi.
Vengono in mente Friends, i Simpson, e non tante altre.
Il primo problema è che molto dipende dagli attori.
Due Uomini e Mezzo, ad esempio, è di fatto terminata quando venne cacciato Charlie Sheen.
Sheen a quanto pare venne licenziato per aver litigato con il produttore, ma questo interessa poco agli spettatori che infatti ha fatto registrato un netto di calo di ascolti che ha contribuito alla fine della serie.
Ci sono poi altri fattori come budget, contesto storico, gusti degli spettatori, e così via.

Con Stranger Things, la produzione ha fatto la cosa a nostro modo di vedere giusta.
Winona Ryder (Joyce Bryers) e David Harbour (Jim Hopper) erano nei 40 all’inizio della serie e sono nei 50 adesso, una differenza – per i ruoli che ricoprono nella serie – non particolarmente rilevante.
Ma loro sono l’eccezioni perché tutti gli altri – da da Millie Bobby Brown (Undici/Jane Hopper) a Finn Wolfhard (Mike Wheeler) e Gaten Matarazzo (Dustin Henderson) – erano ragazzini quando è iniziata la serie mentre sono adesso adulti grandi abbastanza da guidare, andare all’università e persino ordinare da bere in una discoteca, che ricordiamo negli Stati Uniti è legale solo dopo i 21 anni.
Tradotto, difficile far passare attori ormai ampiamente adulti per ragazzini ingenui che vanno in bicicletta e passano i pomeriggi con lo zainetto in spalla.
Non funzionerebbe.
E sostituirli funzionerebbe anche meno bene.
