Ora legale vs ora solare: chi la segue e chi no (e perché molti vorrebbero toglierla)

Come molte altre cose, il cambio dell’ora – ovvero il passaggio dall’ora legale all’ora solare e viceversa – viene percepito come dato di fatto globale quando non lo è.

I paesi che non seguono questa usanza sono infatti molti di più di quelli che la seguono.

Sono infatti appena 70 i paesi che usano questa distinzione, mentre il resto del mondo non lo fa.

Per la cronaca, senza contare territori a statuto speciale, secondo le Nazioni Unite ci sono 195 nazioni al mondo, e appunto solamente 70 fanno ricorso all’ora legale/solare.



Il motivo per cui molti vorrebbero farne a meno

È convenzionalmente accettato che il cambio dell’ora sia stato ‘inventato’ per massimizzare le ore di sole disponibili.

Non si trattava solo di ridurre l’uso di illuminazione artificiale, ma anche di favorire il lavoro nelle prime ore del giorno, che grazie al cambio dell’ora poteva svolgersi alla luce del sole.

Solo che, come molti obiettano, quel mondo non esiste più.


Ci sono certamente ancora lavori che richiedono di alzarsi molto presto la mattina, ma sono quasi sempre lavori che si svolgono in turni in luoghi dove la presenza o meno della luce del sole fa poca differenza.

E ovviamente sono lavori molto meno diffusi di quanto lo fossero decenni fa.

Di contro, farebbe invece comodo avere un’ora di luce in più al pomeriggio, per un motivo molto semplice: guardare fuori dalla finestra alle quattro del pomeriggio e notare che è già buio è veramente deprimente.

E non hanno tutti i torti.

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