Jeremy Clarkson ha ricevuto un ‘cartellino rosso’ (poi revocato) da Aston Martin


Nonostante avesse detto di non volerlo più fare, Jeremy Clarkson sta di fatto ancora testando auto scrivendo poi recensioni per varie rubriche inclusa quella del Times

Il presentatore 65enne ha di recente svelato di aver scoperto che Aston Martin lo aveva bandito, salvo poi fare un passo indietro.


“Ho dato un po’ di ‘sberle’ alla [Aston Martin] DBX in una recensione un po’ dura ma comunque corretta e, a quanto pare, Aston Martin mi ha dato un cartellino rosso, proibendomi di guidare auto del loro parco stampa”, ha scritto Clarkson.

“Solo che non mi ha detto niente a riguardo e poi alla fine mi hanno ‘revocato’ il cartellino e mi permettono di nuovo di guidare le loro auto.”

“Quindi dopo essere tornato in campo, senza nemmeno sapere di averlo mai lasciato, ho guidato la DB12, e mi piace molto,” ha concluso Clarkson.



L’ultimo di una lunga serie

Il ‘problemino’ con Aston Martin è l’ultimo di una lunga serie di problemini avuti da Clarkson, che negli anni ha fatto arrabbiare un po’ tutti, costruttori auto e persino paesi sovrani.

Nell’episodio Eurocrash del Grand Tour, James May ha svelato che oltre all’India, di cui sapevamo, il trio è stato bandito anche dalla Turchia, per ragioni non chiarissime, oltre (probabilmente) all’Argentina per la famosa questione della targa durante l’episodio in Patagonia.


Ci sono poi le case auto.

Clarkson non si è mai fatto pregare quando si trattava di esprimere opinioni forti e controverse, inclusa la prima recensione di Tesla Roadster ormai quasi due decenni fa, che portò tra l’altro a una causa (poi persa) intentata da Tesla a Clarkson e Top Gear.

D’altronde le controversie, alla fine dei conti, sono elemento e ingrediente fondamentale del successo di Top Gear e di Clarkson stesso.


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