
Le autorità statunitensi stanno iniziando a flirtare con l’idea di riprendersi Chrysler.
Bernie Moreno, senatore in Ohio, ha criticato fortemente la gestione di Chrysler da parte di Stellantis, e soprattutto l’operato di Carlos Tavares, reo di aver concentrato tutti gli sforzi su alcuni marchi, ignorando Chrysler, ma anche Jeep, Ram e Dodge.
D’altronde Chrysler è in caduta libera negli USA, con vendite in calo costante.
Solamente nel terzo quadrimestre del 2024, Chrysler ha fatto registrare un -36 percento.

Se da parte affascina l’idea di ‘riprendersi’ Chrysler, dall’altra la domanda è come?
Gli Stati Uniti non sono un paese dove va di moda nazionalizzare.
Le autorità USA interferiscono spesso e volentieri con aziende private, ma solo quando è in gioco l’interesse geo-strategico degli Stati Uniti, certo non quando si tratta di aziende auto.

Escludendo a priori Tesla, che ha comunque virato fortemente su guida autonoma e robotica, nessuno dei brand statunitensi attualmente più o meno in salute, GM e Ford su tutti, ha espresso il desiderio di acquisire Chrysler.
Ma chissà, magari in futuro.

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