La tempesta social non si ferma, e un marchio tech approfitta del bizzarro rebranding di Jaguar

Jaguar ha cambiato logo e stile con un video grottesco che sembra tutto tranne che un clip prodotto da una casa auto.


Jaguar ha prima svelato solo il nuovo logo, con sfondo rosa. Salvo poi ammettere che, a quanto pare, il nuovo colore aziendale sarà il colore oro.

Non solo, hanno prima cancellato il giaguaro, salvo poi svelare che il giaguaro, seppur modificato, ci sarà ancora.



Una decisione inspiegabile dopo l’altra, con una cattiva comunicazione a monte di un rebranding che già di suo non è ben riuscito, che ha scatenato non solo i commenti degli appassionati di auto, tra l’altro quasi tutti negativi, ma anche quello di esponenti di primo piano del mondo auto e non solo.

Elon Musk ha risposto in maniera sarcastica e criptica, chiedendo a Jaguar: “vendete anche auto?”.



A questo si è aggiunto Nothing, un marchio tech che si specializza in smartphone e prodotti audio, che ha approfittato del nuovo motto Jaguar per farsi pubblicità e prendere in giro Jaguar.

Il fatto è che la nuova campagna di Jaguar porta un motto che recita: ‘Copy Nothing’.

La traduzione letterale, ovviamente, è ‘Non Copiare Nessuno’ ma il brand Nothing si chiama, appunto, Nothing, quindi il nuovo motto può anche essere inteso come ‘Copia Nothing’.



La prima cosa che Nothing ha fatto è cambiare il proprio motto (ovviamente in maniera temporanea e sarcastica) in ‘Copy Jaguar’.

Hanno poi rilanciato modificato, di nuovo in maniera solo temporanea (crediamo), il proprio logo per scimmiottare Jaguar.

Carl Pei, fondatore e AD di Nothing, ha poi condiviso il proprio pensiero, stavolta in maniera seria, su X.



“I marchi con una storia ricca alle spalle dovrebbero celebrare quest’eredità invece che buttarla via, fatemi sapere se vi serve aiuto,” ha scritto Pei.


Difficile non essere d’accordo.

Molti marchi auto (Renault, Dacia, Lancia, persino Lamborghini) hanno fatto un rebranding di recente, ma nessuno lo ha fatto con lo stesso tono di Jaguar.


La casa inglese (in realtà indiana, fa parte del gruppo Tata) ha scelto una modalità che sembra deliberatamente pensata come una mancanza di rispetto a oltre 100 anni di storia e un tentativo di alienare gli appassionati del marchio che vorrebbero vederlo rinascere e fiorire.


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