
Fisker, l’azienda di auto elettriche con una storia incredibile (ma nel senso letterale e negativo del termine), è accidentalmente riuscita a peggiorare la propria posizione.
Secondo un report pubblicato dalla rivista danese The Engineer, Fisker avrebbe assunto, ovviamente per sbaglio, una spia nordcoreana.

La storia è veramente surreale ma, se confermata, non riuscirebbe francamente ad aggiungere né togliere granché alla storia travagliata di Fisker, un’azienda creata da un designer automobilistico e fallita due volte.
Secondo The Engineer, Fisker sarebbe fra le aziende cadute vittime di spie nordcoreane che si sarebbero infiltrate in aziende tech americane.
Da un punto di vista tecnico, perdonate il gioco di parole, è certamente credibile, e facile, che questo corrisponda più o meno alla realtà.
Negli Stati Uniti vivono ben 1,8 milioni di sudcoreani, che parlano la stessa lingua e hanno lo stesso aspetto dei loro rivali della Corea del Nord.
Si tratterebbe di una coincidenza sfortunata per un’azienda che non trova pace, ma francamente, a parte in questo caso, è più che altro per colpe proprie.
Non possiamo incolpare Fisker se davvero fosse confermata la storia, ma possiamo incolpare la (defunta) azienda per la traiettoria che Henrik Fisker si ostina a perseguire.
Fisker venne fondata nel 2007, fallì nel 2014, venne rifondata nel 2016, e adesso è in bancarotta di nuovo.
