
Abbiamo avuto occasione di testare un’auto autonoma telecomandata dai lidar.
L’auto in questione, una Lexus RX 450h pesantemente modificata, è dotata di lidar e radar di ogni tipo per mostrare l’utilità di questo tipo di tecnologia.
L’auto è stata customizzata da Flir, un’azienda con base in Oregon, negli Stati Uniti, specializzata in tecnologia radar e lidar.

Prima di tutto occorre spiegare cosa sia un lidar.
Sta per Light Detection and Ranging, e si tratta sostanzialmente di un radar che però è in grado di ‘vedere’ anche grazie all’aggiunta di luce e temperatura.
Questo serve per due motivi.
Il primo, poter utilizzare il radar anche in caso di visibilità scarsa, e il secondo, poter distinguere fra ostacoli e animali.
Un lidar è in grado di vedere l’ostacolo, e sa poi determinare se si tratti ad esempio di una roccia o di un cervo prima di arrivare abbastanza vicino da poterlo vedere.

Questa Lexus usa 10 telecamere, di cui sei montate sul tetto, tutte con visore notturno e termico.
Flir sostiene che questo tipo di tecnologia possa aiutare enormemente quando si tratta di guida autonoma, e ci ha anche detto come l’uso di una vettura elettrica, o in questo caso ibrida, sia necessario per poter caricare i vari lidar in marcia.

Quasi tutti i veicoli a guida autonoma attualmente in circolazione usano una combinazione di telecamere e lidar.
Quasi tutti tranne Tesla, che sta andando in una direzione totalmente opposta.
Secondo Musk, i lidar sono ‘stampelle’. Aiutano nel breve termine, ma nel lungo termine, grazie all’intelligenza artificiale, la tecnologia dietro ai lidar arriverà a un punto morto, un picco massimo oltre al quale non riuscirà ad andare.
Mentre di contro, usando solo telecamere (che sono anche più economiche, sostiene Musk), le possibilità di miglioramento a lungo termine sono infinite.
Come sempre, il tempo dirà chi ha ragione.

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