Il capolavoro assoluto di Bruno Sacco: Mercedes C111


Ci ha da poco lasciati il designer italiano Bruno Sacco.

Sacco ha dedicato vita e carriera a Mercedes, disegnando alcune delle vetture più iconiche e commercialmente riuscite del marchio della stella.

Fra queste, Sacco ha anche e soprattutto disegnato C111, una concept quasi dimenticata che adesso sta, diremmo giustamente, prendendosi lo spazio che merita.


Fra il 1969 e il 1979, Mercedes ne produsse meno di 20, distribuiti in cinque versioni diverse, due delle quali alimentate dal tanto affascinante quanto problemtatico motore rotativo Wankel.

Così come praticamente qualunque altra auto a motore rotativo, forse con la leggera eccezione di RX-7, le versioni a motore rotative, una a tre rotori e una a quattro rotori, ebbero scarsa fortuna.



Tutti conosciamo i vantaggi del rotativo, minor parti in movimento, un motore che gira altissimo e che garantisce maggior partenza a parità di capacità.

Ma tutti ne conosciamo anche gli svantaggi, come chiunque abbia mai posseduto una Mazda, unico brand ad aver tentato seriamente di produrre auto Wankel in serie, può testimoniare.

Incluso chi vi scrive. Per due anni e quasi 30.000 chilometri ho posseduto una RX-8, che mi ha dato problemi a non finire.


Purtroppo, per vari motivi (e non solo per il rotativo) il progetto C-111 non andò mai da nessuna parte.

Ma non tutto è perduto.

Qualche tempo fa Mercedes ha presentato una nuova concept, ispirata e dedicata a C111, che a quanto pare verrà usata come piattaforma per la prossima supercar della casa della stella.


Una risposta a "Il capolavoro assoluto di Bruno Sacco: Mercedes C111"

Lascia un commento