
Hanno fatto molto rumore le due ‘ondate’ di licenziamenti che hanno coinvolto Tesla.
Nel primo round di licenziamenti, tra gli altri, a farne le spese è stato l’intero team di marketing. La ragione? Le pubblicità sembravano troppo generiche.
Nel secondo giro di licenziamenti, Musk ha invece deciso di ‘far fuori’ (quasi) tutto il team che gestiva i ‘Superchargers’, ovvero i punti di ricarica di proprietà di Tesla.
L’ad ha poi sottolineato come l’obiettivo, citando le sue parole da Twitter/X, sia “ancora quello di espandere la rete di punti di ricarica, ma più lentamente.
Nei giorni immediatamente successivi al round di licenziamenti, hanno iniziato a circolare voci relative alla vera ragione dietro alla mossa di Musk.
E si tratta di una roba che forse neppure Apple riuscirebbe a inventarsi.
Doverosa premessa per capire il contesto. Tesla è il primo e unico marchio elettrico ad avere una propria rete di punti di ricarica. I punti di ricarica sono di proprietà del brand, e sviluppati sotto la direzione del brand stesso.
Tra le altre cose, Tesla ha creato una tipologia di presa specifica, chiamata in gergo NACS (North American Charging System), per poterli utilizzare, di cui ovviamente tutte le auto Tesla sono dotate di default.
Mentre gli altri utilizzavano spesso un altro tipo di presa, chiamato CSS (Combined Charging System).
Di recente, Tesla ha comunicato la volontà di permettere anche ai possessori di altre auto elettriche di utilizzare i propri punti di ricarica, MA a delle condizioni, una delle quali riguarda lo standard, che da ora dovrà essere NACS per tutti.

Un po’ come se Apple, anziché aderire (finalmente) a USB-C, avesse costretto gli altri ad adottare il proprio cavo di ricarica, quello chiamato Lightning, che utilizza solo Apple e nessun altro.
Secondo molti questa è una delle principali ragioni dietro la mossa di Musk.
Tesla aveva prima un vantaggio strategico perché era l’unica ad avere i punti di ricarica, adesso che il vantaggio strategico è cambiato, costringendo altri a stare alle proprie condizioni, la necessità di espandere la rete rapidamente è venuta meno.

9 risposte a "La vera ragione per cui Musk ha licenziato (quasi) tutto il team che gestiva i punti di ricarica"