
Tesla vuole competere con Uber (e altre app simili) nel mercato del ride-sharing / ride-hailing, ovvero il servizio taxi tramite app (ride-hailing), potenzialmente condiviso con altri utenti per diminuire i costi (ride-sharing).
E c’è di più, perché Tesla vorrebbe, nello specifico, entrare nella nicchia di mercato del ride-sharing con auto autonome.
La casa auto di Elon Musk ha svelato la grafica dell’app Tesla, che somiglia vagamente a quella di Uber.

Musk ha confermato che il robotaxi Tesla, che si chiama Cybercab, verrà svelato in ottobre, e ha confermato che per lui Tesla è un’azienda di robotica che vende auto, non il contrario.
Ci sono due problemi significativi all’orizzonte. Prima di tutto il servizio di ride-hailing è diffusissimo… ma con l’autista. La versione con auto autonoma, ad oggi, esiste solo a Phoenix e San Francisco, e ha applicazioni molto limitate per ragioni di sicurezza e legali.
È inoltre facile prevedere un’ulteriore stretta per quanto riguarda la sicurezza da parte delle autorità, considerando che proprio di recente si è verificato un altro incidente fatale causato da una Tesla in modalità guida autonoma.
Si tratta, secondo uno studio del Washington Post, del ventesimo incidente di questo tipo.
Il tempismo non è granché.
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