Opinione: Quando i produttori sembrano non capire il mercato in cui operano


Dal 1 Gennaio 2024 alla data di oggi, siamo a metà Marzo 2024, Stellantis ha venduto un totale di 14 Abarth 500e.

Fanno meno di cinque unità al mese.

Quindi la 500e non ha fatto bene, ed è difficile immaginare un destino diverso per la più potente 600e.


Abarth, allo stato attuale, è un marchio conosciuto ovunque ma solo agli appassionati, perché rimane poco noto per il pubblico generalista. E c’è di più, Abarth è un marchio che ha mercato soprattutto in Italia.

E tra i paesi dell’emisfero occidentale, l’Italia è tra i mercati che fanno più resistenza all’elettrico.


Tradotto, se produci un’auto di nicchia, alimentata da una tipologia di propulsore che nel mercato di riferimento vende con fatica, non ti puoi sorprendere se poi i numeri di vendita sono deludenti.

Eppure la sorpresa, genuina o finta, è stata palesata sia dal produttore che dalla stampa specializzata. Come quando a Hollywood stravolgono un personaggio amato dagli spettatori, ci fanno un film che nessuno va a vedere e poi battono i piedi perché non ha funzionato.



Doverosa premessa. Chi vi scrive non ha nessuna antipatia verso le elettriche, anzi. Ne ho guidate molte, da Porsche Taycan alle varie Tesla, passando per la nuova Smart #1 (recensione in arriva, tra l’altro), e la mia conclusione è che le auto elettriche, così come quella a combustione interna, si dividono in due categorie: auto fatte bene e auto tremende.


Ma non è quello il punto. Il punto è che ogni mercato ha la propria utenza, e la domanda la puoi malleare e ammorbidire, ma non la puoi imporre.

Per ragioni difficili da comprendere, probabilmente per lo più politiche, alcuni produttori, a volte, sembrano vivere sulla luna quando si tratta di identificare la propria clientela.



Un potenziale acquirente Abarth vuole tutto tranne che è un’elettrica. E no, in questo caso la massima di Henry Ford secondo la quale le persone a volte non sanno quello che vogliono non si applica.

“Se avessi chiesto alla persone cosa volessero, mi avrebbero detto ‘cavalli più veloci’,” disse Ford.

Verissimo, ma non in questo caso.

Così come probabilmente non sarà vero per quanto riguarda la Dodge Charger Daytona EV, una muscle car elettrica che Dodge ha deciso di produrre.



Nonostante le muscle car si vendano abbastanza bene già così, e nonostante negli Stati Uniti le restrizioni sull’emissioni siano molto languide rispetto alle nostre.

Una Abarth elettrica ci può anche stare se la si propone come alternativa a quella a benzina, magari per mercati dove l’elettrico va meglio, vedasi Giappone e Regno Unito (entrambi mercati di discreto valore per Abarth, ndr.).

Ma in Italia? Nessuno la vuole. E infatti non si vende.


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