
Ci sono brand generalisti (Tesla, BMW, Audi, VW) e ci sono brand che occupano nicchie di mercato relativamente ridotte ma con numeri di vendita importanti (Ferrari, Porsche, Lambo).
Poi ci sono marchi in segmenti di mercato che si allargano ma che faticano a fare numeri di vendita importanti per problemi di vario tipo, tra produzione e consegne, come Rivian e soprattutto Lucid, che si attestano sulle migliaia, quando va bene decine di migliaia, di consegne annue.
E infine ci sono brand che sembrano esistere solo su carta, con concept e prototipi che però non vedono mai davvero la luce sotto forma di versione di produzione.
Sembra essere questo il caso di Karma Automotive.
Karma nacque col nome di Fisker Automotive nel 2007, quando venne fondata dal progettista Henrik Fisker (BMW Z8, Aston Martin DB9).

Fisker si presentò al mondo con la berlina Karma, che catturò l’attenzione della stampa specializzata (anche James May la provò per Top Gear) principalmente per la linea accattivante, e perché si trattava di una vettura elettrica, che ai tempi rappresentava la novità.
I problemi iniziarono sin da subito. Karma non venne mai messa in produzione eccetto per pochissime unità, e dopo anni di ritardi e perdite, Fisker Automotive dichiarò il fallimento nel 2014.
Ma dove finì la storia di Fisker iniziò quella di Karma.
Wanxiang, un gruppo cinese, acquistò le ‘rovine’ del marchio Fisker, che ribattezzò immediatamente Karma Automotive.
Henrik Fisker venne privato di ogni ruolo esecutivo e ‘cacciato’ dalla porta, salvo poi rientrare dalla finestra, riassunto come progettista.
A quel punto si vide un film già visto. Karma presentò una serie di prototipi, fra cui SC1, una sorta di speedster senza parabrezza né tetto, che vedete qui sotto.


Karma presentò anche Revero, l’auto che vedete nella foto qui sotto che, esattamente come quella che l’aveva preceduta, si presentava con linee smussate e carrozzeria filante in stile berlina-coupé.


Svelate al Salone di Los Angeles, dove sono state scattate queste foto, SC1 era una solo un guscio vuoto ma Revero era una concept funzionante, e un collaboratore di decappottabiliontheroad.com ebbe persino l’occasione di testarla in prima persona.



Il problema è che, esattamente come accaduto in precedenza, Revero si portava dietro molta fanfara ma poca sostanza.
Dopo anni di niente di fatto, Karma ci riprova ancora, di nuovo con una berlina-coupé elettrica, che stavolta si chiama Gyesera.
Dal punto di vista estetico, Gyesera è molto simile alle varie berline che l’hanno preceduta. Ha una linea quasi da coupé ma con quattro porte, ed è lunga e larga, ma bassa.


Come Fisker Karma prima e come Karma Revero dopo, la Gyesera è elettrica, con 590 cavalli e 940 Nm di coppia, per uno scatto 0-100 km/h in appena 4,2 secondi a una velocità massima di 215 km/h.
L’autonomia dovrebbe essere di 400 km.
In teoria è già pre-ordinabile con un acconto da €5.000, e Karma promette di produrne 2.000 esemplari, con prezzi da circa €150.000.
Ma visti i precedenti, solo un potenziale acquirente amante del rischio potrebbe pagare l’anticipo nella consapevolezza che, ancora una volta, molto probabilmente il modello di produzione rimarrà solo un sogno.
