Fiat ha appena stabilito un record negativo. Anzi, negativo non è il termine giusto.
Il termine giusto è preoccupante.
A Dicembre 2023, per la prima volta dal 1927 (!), Fiat non è stato il marchio auto più venduto in Italia.
Il marchio italiano è stato battuto da Volkswagen. La differenza è minima, appena 229 unità in più, e magari si è trattato solo di un dato occasionale e non necessariamente di un’inversione di tendenza.
Ma c’è comunque di che preoccuparsi.

Il gigante nato dalla fusione di PSA e FCA, Stellantis, ha già di fatto fatto fuori, perdonate il gioco di parole, Lancia e Alfa Romeo.
Se anche Fiat iniziasse a barcollare avremmo un ulteriore problema.
Il problema cronico di Alfa, Lancia e Fiat è che non ci sono abbastanza modelli. Il mercato odierno richiede modelli copia-incolla fatti sulla stessa piattaforma e, per ragioni un po’ imponderabili, Lancia, Fiat e Alfa non sanno o non vogliono farlo.
La differenza sta nelle vendite, perché se Lancia naviga il alto mare e Alfa Romeo non sta particolarmente meglio, Fiat si tiene in piede perché vende un casino (per usare un termine tecnico) di Panda.

Per risolvere il problema occorre però evitare l’italianissima tendenza è dare la colpa a tutti tranne che a se stessi.
Già me li immagino i commenti “eh ma la gente è scema che compra Volkswagen”.
La verità è che il mercato ha sempre ragione. Sempre. I clienti comprano quello che vogliono, e non c’è imposizione dall’alto che tenga.
Lo si vede ad esempio con l’elettrico, che fatica a decollare in certi mercati perché alla gente semplicemente non piace.
Ma il rovescio della medaglia è che se il cliente italiano smette di comprare Fiat e inizia a comprare Volkswagen è inutile puntare il dito.
Fiat deve chiedersi perché, in fretta, e darsi una risposta. E che sia onesta.
