L’unica Alfa che forse nemmeno una madre poteva amare

Alfa Romeo è da sempre sinonimo di classe e sportività all’italiana, lo stile Alfa si riconosce
sempre e quello dell’Alfista è uno stile di vita.


La perfezione non appartiene a questo marchio storico, sebbene ci abbia regalato vetture
di rara bellezza, come il Duetto Spider o la 33 Stradale e… poi c’è l’Alfa Romeo Arna.


Prodotta dal 1983 al 1987, quest’Alfa rappresenta il tentativo della casa milanese di introdursi nel mercato delle piccole auto compatte con un anima sportiva. Peccato che questo modello sia riconosciuto quasi all’unanimità come l’Alfa Romeo più brutta mai prodotta.
Ci sarebbe anche la Alfasud, ma quella fa categoria a parte essendo stata prodotta e
commercializzata proprio con il sotto marchio Alfasud.


A discapito della linea non proprio accattivante, la Arna ha comunque il primato di essere la
prima Alfa prodotta in collaborazione con una casa d’oltreoceano. Nissan per la precisione, infatti il nome richiama proprio le iniziali delle due case automobilistiche, AR per Alfa Romeo e NA per Nissan Automobiles.



Come il nome, anche l’auto è una fusione dei due marchi. La scocca è quella della Nissan Pulsar N12 e la meccanica viene dalla sopracitata Alfasud. Peccato che le due aziende abbiano fatto male i conti.
La scocca della Pulsar, richiede più modiche del previsto per accogliere il motore Boxter 4 cilindri dell’Alfasud, alcune delle parti frontali necessitano addirittura della sostituzione dei lamierati frontali, causando ritardi nella produzione del modello che viene presentato nel 1983 al salone di Francoforte, ben un anno dopo la data prevista inizialmente.


L’accoglienza è fredda, il prodotto finale è decisamente troppo Nissan e poco Alfa, a poco sono valsi gli sforzi del reparto design di creare uno stile Alfeggiante, gli interni e la carrozzeria, eccetto per la mascherina frontale e la fanaleria sono ben lontane dal classico e amato stile Alfa Romeo, il pubblico non è particolarmente impressionato dalla piccola Arna.



Come se non bastasse il calo di stile, all’Alfa Romeo hanno l’idea geniale di lanciare nello stesso momento un’altra vettura, La Alfa 33, sempre basata sulla Alfasud ma con una linea più aggraziata e un ottima combinazione di stile semplice e moderno e prestazioni.


Inutile dire che la Arna, non supera il numero di vendite previsto, nonostante una migliore qualità delle scocche nipponiche e un buon livello di prestazioni dovuto al motore da 1.2 litri 63 cv delle versioni L e SL, rispettivamente a 3 e cinque porte, e della più potente versione TI con un motore 1.3 litri 86 cv che le fa superare senza sforzo i 170 chilometri orari.


L’Alfa 33 conquista il favore del pubblico a discapito dell’Arna, la cui produzione cessa nel 1987 con buona parte delle vetture prodotte rimaste invendute.


Una storia triste quella della Arna, a tutt’oggi snobbata dai collezionisti Alfa, chissà se un giorno sarà rivalutata?


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