La Seat IBE avrebbe potuto rappresentare l’ingresso (con stile) di Seat nella mondo della mobilità alternativa.
Non è mai accaduto.

Presentata per la prima volta al salone di Parigi nel 2010, questa coupé interamente elettrica prodotta da Seat, anticipò le linee che sarebbero poi state riprese da vari modelli messi in commercio in seguito, a partire dalla terza incarnazione della Seat León, prodotta dal 2011/2012 in poi.
La IBE (a volte stilizzata in IBe o anche iBe) monta un powertrain (gruppo motopropulsore) elettrico molto diverso dai convenzionali gruppi termici a combustione interna, e un cambio monomarcia.
L’IBE non è che un concept. E’ un’auto molto compatta, alta appena 1 metro e 22 centimetri, larga 1 metro e 80, per una lunghezza complessiva di 378 centimetri, ben 25 centimetri in meno della Seat Ibiza.


La IBE ha una linea futuristica (come del resto quasi tutte le concept), decisa, tagliente e accattivante.
Come molti altri veicoli simili la IBE è equipaggiata con batterie di ioni al litio montate sul posteriore che le garantiscono 102 cavalli di potenza e 200 nm di coppia per una velocità massima dichiarata di 160 km/h.
Più interessante il dato sull’accelerazione da 0-100 che, anche grazie al peso contenuto di poco superiore alla tonnellata (1100) si ferma a 9,4 secondi.
Per i tempi non era male, oggi ci ridiamo su.

Le ragioni di questo scatto così pronto (in relazione alla potenza del veicolo, ovviamente), sono da ricercare in parte nel tipo di trasmissione.
La Seat IBE, come avviene quasi sempre per le auto elettriche, monta un cambio mono-marcia in grado di passare da zero al regime massimo di giri in maniera veloce e fluida.
Grazie alla trazione elettrica, non ci sono gli attriti e le frizioni generalmente associate ai motori convenzionali.
Il che si traduce in una reazione istantanea dell’acceleratore.
Il marchio Iberico non è nuovo a pionieristici esperimenti di mobilità alternativa, nel 1992 presentò il primo prototipo elettrico, la Toledo I, seguita dalla Ibiza II nel 1993 e dalla Inca Electric nel 1995.
Ma così come quei prototipi, anche la IBE, forse per ragioni di marketing e in ottica commerciale (Seat fa parte del gruppo VW, che punta molto sulla mobilità elettrica utilizzando altri marchi a propria disposizione), non ha mai visto la luce come produzione di massa.
Che peccato.
